Il Dio in cui non credo

Il Dio in cui non credo

Il Dio in cui non credo neanch’io.

“Molti atei non credono in un Dio in cui anch’io non credo”.
Per questo molti lettori gli chiesero di scrivere un articolo descrivendo le “immagini perverse” di Dio costruite lungo i secoli e che raffigurano un Dio contro l’uomo.
E Arias conferma: « “in quel Dio” anch’io non credo».

Riporto questo bell’articolo apparso su Chiesa viva della diocesi di Vicenza molto significativo e che condivido in pieno:

«Sì, io non credo:
in un Dio che spia gli uomini come un ispettore; in un Dio che è re al modo dei governanti; in un Dio totalitario, che vuole essere tutto per noi;
in un Dio che sterilizza la ragione dell’uomo; in un Dio onnipotente, che condanna la materia;
in un Dio che esige dall’uomo, perché creda, di rinunciare a essere uomo; in un Dio che impedisce all’uomo di crescere, di conquistare, di trasformarsi, di superarsi;
in un Dio che non ha bisogno dell’uomo; in un Dio morfina per il rinnovamento della terra e speranza soltanto per la vita futura;

Sì, io non credo:
in un Dio sadico, vendicativo, minaccioso e castigatore; in un Dio che si fa temere e che scatena la “violenza divina”, un Dio del «me la pagherai»;
in un Dio che «gioca» a condannare; in un Dio che «manda» all’inferno; in un Dio arbitro che giudica sempre col regolamento alla mano;
in un Dio che si è fatto monopolio esclusivo di una Chiesa, di una razza, cultura o casta; in un Dio che si sposa con una politica;
in un Dio che sta dalla parte degli uni contro gli altri; in un Dio che ama solo se è riamato; in un Dio che non sa aspettare.

Sì, io non credo:
in un Dio che non si preoccupa di alleviare la sofferenza del mondo; in un Dio che non è temuto dai ricchi, alla cui porta sta la fame e la miseria;
in un Dio onorato da quelli che vanno a messa, ma continuano a rubare e a calunniare; in un Dio che si pente per aver dato la libertà all’uomo;
in un Dio che preferisce l’ingiustizia al disordine; in un Dio a cui piace la beneficenza di chi non pratica la giustizia; in un Dio che benedice i nuovi Caini del mondo;
in un Dio che giustifica la violenza e la guerra; in un Dio che ama il dolore e la sofferenza;
in un Dio muto e insensibile nella storia di fronte ai problemi angosciosi dell’umanità che soffre; Jn un Dio a cui interessano le anime e non gli uomini […]».

lo non credo in questo “dio” e in tante altre “immagini perverse”.

Il Dio in cui credo è
il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Ma, ancor meglio, io credo nel Dio di Gesù Cristo narrato nei Vangeli, con la sua umanità, la sua parola e la sua vita!

L’autore: Juan Arias “Il Dio in cui non credo” Edizione: Cittadella Editrice, Assisi 2014
Juan Arias è giornalista e scrittore, è stato corrispondente in Italia e in Vaticano del quotidiano “El Pois” di Madrid. Ha lavorato per sette anni alla RAI-TV italiana. È autore di numerose pubblicazioni tradotte in varie lingue.